L'acrobata funesto
Alcuni lo chiamano "un dolore senza origine e senza oggetto", altri, più semplicemente, esaurimento post traumatico. Il protagonista di questo romanzo un canadese, reduce di una delle tante guerre ipermoderne sa solo che la sua emotività ustionata acuisce la sua intelligenza degli uomini e delle cose. I servizi segreti lo trasferiscono a Roma. Il suo compito è quello di riposarsi, imparare l'italiano e comprendere i delicati meccanismi della società romana. Poi, un giorno, il suo capo gli fa scivolare sulla scrivania una cartelletta intitolata "Acrobata funesto". All'interno rapporti di polizia, stralci di blog e pagine di diario. Tutto il materiale parte e converge su un episodio strano e inquietante accaduto in diretta durante uno dei talk show più seguiti. Uno degli ospiti, un bambino dell'Est assoldato per intrattenere il pubblico con le sue doti acrobatiche, ha levitato portando lo scompiglio nello studio e nella blogosfera. Chi è l'acrobata funesto? Un bambino deforme capace di balzi innaturali? Un angelo pagano frutto di dicerie e leggende? Una creatura sgorgata dall'immaginazione di chi afferma di averlo visto? Il prodotto allucinatorio di una suggestione collettiva? Il protagonista entra in un labirinto di specchi popolato da uomini che hanno fatto della sparizione una religione e della disinformazione una pratica politica. Le domande che reclamano una risposta ne generano altre fino al fatidico incontro con l'acrobata funesto.
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