Dove eravate tutti
Italo Tramontana ha trent'anni, e, con la quieta ferocia dell'evidenza, si rende conto che la sua vita "cosciente" comincia con la "scesa in campo" di Silvio Berlusconi e continua, vent'anni dopo, sotto il segno dello stesso Berlusconi. E così vale per tutta una generazione. E solo un'evidenza, ma ha l'effetto di uno schiaffo, che dà sangue al naturale moralismo della giovinezza: dov'erano tutti quelli che potevano spezzare questa sequenza? Dov'erano i padri, soprattutto? Che cosa facevano, allora? Cos'hanno continuato a fare? Sappiamo in verità solo quello che sta accadendo ora. Il padre di Italo, insegnante appena entrato in pensione, investe con l'auto un ex allievo nel cortile della scuola, Thomas Marangoni. Quello che a tutta prima potrebbe suonare come un incidente pare invece un atto deliberato di violenza contro un ragazzo che - molti sono gli indizi che portano a pensarlo - ha sempre goduto dell'ostilità del professore. Come se ciò non bastasse viene recapitata a casa una lettera anonima in cui si dice che, nel corso di una gita scolastica dell'anno precedente, il professor Tramontana si è portato a letto una giovane insegnante di sostegno. I dubbi insinuati da questi due eventi scompaginano equilibri all'apparenza stabili, mandando in crisi sia le dinamiche di coppia, sia quelle delle complesse relazioni padri/figli. Dentro questo clima di instabilità Italo si fa domande, cerca risposte, e cerca di vivere affezioni e sentimenti, al di là dell'"archelogia di se stesso"...
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