Sotto cieli noncuranti
Matilde ha dodici anni. Ed è un po' bizzarra. Violaine è una giovane poliziotta laureata in psicologia. E sensibile e le piace ragionare con la propria testa. Succede tutto in una notte, poco prima di Natale. Un bambino precipita da una finestra mentre era solo in casa con la madre e il magistrato Giovanni Corrias, padre di Matilde, viene chiamato a indagare. Disattenzione fatale o raptus omicida? Difficile stabilirlo: la madre del bambino, Irene, si è chiusa in un inaccessibile silenzio; suo marito, Pietro, al momento della disgrazia era in viaggio. Corrias si precipita sul luogo dell'incidente, e poi in questura, ci sono i primi accertamenti da fare e le prime ipotesi da passare al vaglio. L'incombenza di portare fuori il cane quella sera tocca alla moglie Chiara. Ma una macchina sbanda e la travolge. All'improvviso Corrias si trova solo a crescere Matilde e le altre due figlie: senza Chiara, si scopre incapace di stabilire un contatto con le bambine. In un cupo dicembre torinese, pieno di neve e di ombre, è dunque alle indagini su quel bambino caduto nel vuoto, e non alle figlie, che si aggrappa per non andare a fondo. Intanto Violaine, che il questore Vinci ha assegnato a Corrias per aiutarlo a risolvere il caso, indaga per conto proprio ma viene scoperta e sospesa. Lascia dunque Torino per rifugiarsi in Val di Susa, dai genitori. Poco dopo, anche Corrias sceglie lo stesso sfondo di montagne innevate per tentare di riassestare la famiglia.
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