L'estate è crudele

L'estate è crudele

Un romanzo di passione amorosa e civile, ma al tempo stesso anche delicatamente poetico, che ha per protagonisti due giovani militanti nel partito d'opposizione al regime dello scià, negli anni settanta. La storia di Parviz e Maryam prende corpo attraverso la ricerca del figlio, Keivan, che da Teheran va a visitare Roma, la città nella quale i genitori si sono conosciuti e innamorati quando studiavano all'università; il suo viaggio è una porta aperta sulla vicenda che lega i due protagonisti attraverso l'amore ma complice anche una fede politica sentita come irrinunciabile ideale. Il lettore segue prima l'avventuroso viaggio di Parviz - richiamato in patria dal partito - da Roma a Teheran passando per la Germania, la Turchia, e infine il Kurdistan; poi assiste al ricongiungimento dei due giovani, in patria, sino al drammatico epilogo, nel quale entrambi trovano la morte per mano della Savak: Parviz viene ucciso nel corso di un'irruzione insieme agli altri compagni della sua cellula, Maryam viene invece arrestata e torturata. Non rinnegherà le idee per le quali ha combattuto neanche per salvarsi la vita (sebbene lasci orfano un bambino di pochi mesi), in un finale tragico e dolcissimo nel quale ritornano, come un Leitmotiv, i versi della poetessa Forugh Farrokhzad. La poesia, infatti, che della cultura persiana è elemento fondante, è un fil rouge che attraversa il romanzo dandogli luce e spessore.
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