Nebulosa del boomerang
Tre destini in fuga si incrociano in una notte freddissima d'inverno: Mila, una prostituta polacca inseguita dai suoi persecutori, Giorgia, una tassista in attesa di clienti, Walter Zoef, giovane funzionario dello stato. Walter ha ricevuto gli auguri del vicario del governo che ha servito con remissiva diligenza: è il suo compleanno. Ha conosciuto l'effetto pervasivo del potere, di quella servitù che ora lo inchioda a una rabbia senza uscita. Anche l'amore per Giorgia è passato dentro quella scia malsana e ne ha patito. "Tu sei scontento, lo sei sempre ormai," gli ha detto una volta. E la 'scontentezza' è immobilità, impotenza. Che cosa può rompere la crosta di ghiaccio, lo strato di neve, il simbolico occhieggiare della nebulosa del Boomerang ("Si chiama così," ha letto Giorgia, "il posto più freddo dell'universo, una nuvola gigantesca di polvere e gas")? Forse solo la memoria o l'imminenza del sangue, del dolore. E arriva Mila, nella sua corsa disperata attraverso la campagna, a chiedere di poter vivere ancora, a reclamare un diritto alla speranza. "Nebulosa del Boomerang" è un noir 'civile', un romanzo che mozza il fiato e chiede di pensare nell'inquieto orizzonte dell'Europa di oggi. Tanto è irrimediabilmente freddo lo spettacolo della barbarie e del male in cui i tre protagonisti cercano spazio, movimento, salvezza, tanto è furioso il passo che intreccia presente e passato, tanto è caldo il ritmo delle anime.
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