Appeso (L')
Dice di chiamarsi Antonio Cane, ha quarantaquattro anni e con le sue pesanti valigie sta entrando in una casa assistita al centro di una grande città. Lì si nasconde una spia in disarmo, pronta a ricattare lo Stato con oscure informazioni segrete. Deve trovarla, conquistare la sua fiducia e neutralizzarla in qualche modo. Intanto, con il suo sguardo mellifluo e profondo, si limita a osservare l'umanità varia e inquieta che lo circonda e - a tratti - lo irretisce. Del resto lui è un sentimentale, uno perennemente eccitato e insieme cupo, che si commuove con niente e poi in un attimo è capace di strangolare un vecchio malato. Di strategie politiche e giochi di potere gli importa molto poco. Preferisce starsene sdraiato a pensare alla sua sfuggente Lei. La sua potrebbe sembrare un'ossessione, un ostinato accanimento su un fantasma inesistente, più che un amore vero. Invece no. Perché è Lei il vortice allegro che lo fa muovere e gli riempie la vita. E lui adora restarsene immobile in attesa del futuro. Appeso a Lei. Ma qualcosa va storto. Mentre è chiuso in camera con le sue cuffiette in testa a sognare, c'è chi fa di tutto per farlo fuori. Tutto accade in poche ore. Non c'è più tempo per niente, neanche per la nostalgia. Una storia completamente inventata, raccontata con un linguaggio corposo e suadente. Un personaggio incredibile e complesso al punto da sembrare reale.
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