Frammenti di tempo
Basate su esperienze autentiche, spesso autobiografiche, queste storie frantumate, raccontate in un sussurro, hanno qualcosa di più della forza data dalla testimonianza diretta. L'autrice si sofferma su quei piccoli frammenti di tempo che precedono le deportazioni nei campi di concentramento o gli omicidi. Con una scittura delicata e con sapiente costruzione di questi, talvolta, brevissimi racconti, Ida Fink fa sì che a poco a poco si respiri quell'atmosfera di ansia, paura e poi vero terrore di cui ogni giorno era pervasa la vita degli ebrei polacchi. "Voglio parlare di un tempo preciso, non misurato in mesi e anni. Noi diversi, per la nostra diversità venivamo nuovamente condannati; era già avvenuto nella nostra storia, noi eravamo di nuovo condannati a questo tempo misurato non da mesi, non dal tramontare e dal sorgere del sole, ma da una parola: 'azione'.
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