Sagarana
Con "Sagarana", libro d'esordio di Guimaraes Rosa pubblicato in Brasile nel 1946, emerge alla luce dei riflettori un'avventura letteraria cominciata molto prima - i racconti che lo compongono erano stati scritti nel 1936 - e che, nello stesso tempo, racchiude l'universo poetico di tutte le opere successive.Il titolo, misteriso e suggestivo - un neologismo che unisce la parola "saga", evocatrice dell'epica nordica, al colletivo tupi "rana" - annuncia un nuovo tipo di letteratura, localissima e universale, enigmatica e tutta giocata sul mezzo linguistico. Sono nove racconti, ambientati nelle Minas Gerais, che costituiscono i singoli capitoli di un grande ciclo rusticano: ciascuno per conto proprio, essi designano un colorito tassello del grande affresco del sertao. Tutti insieme poi, sono apologhi, 'exempla', nell'accezione medievale del termine, secondo quella visione allo stesso tempo platonica e romantica della storia che vede gli 'eroi' e le loro avventure come paradigmi, rivelazioni fenomenologiche e contigenti di realtà trascendenti. E questo siano essi uomini o donne. Gente semplice perfettamente storicizzabile entro lo spazio reale dei Campos Gerais, o animali, che una tradizione favolistica, colta e rusticana, spinge l'autore a presentarci provvisti di sentimenti umani, di onore soprattutto.
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