Pagine ebraiche

Fra i grandi storici del Novecento, Arnaldo Momigliano ha analizzato con incomparabile acutezza e dottrina i problemi-chiave della storia del mondo antico senza mai disgiungere la sua ricerca da un costante colloquio con gli storici che prima di lui avevano affrontato quei temi. Sui suoi scritti, noti in tutto il mondo, si è formata più di una generazione di studiosi. Questo volume, tuttavia, riesce a offrire un ritratto inedito e appassionante dello storico piemontese, quasi il filo profondo di una autobiografia intellettuale. Vi si scorge un percorso ricco di riflessioni che si incrociano e un orizzonte di problemi trattenuti insieme da una personalissima qualità interpretativa che non rinuncia a mettere in comunicazione il mondo antico con la società contemporanea. Oltre la loro specificità, le tappe fondamentali dei rapporti tra ellenismo e giudaismo, la stessa figura di Flavio Giuseppe e i momenti salienti della storia maccabaica divengono i momenti di un generale raccordo fra cultura pagana, ebraismo e storiografia. E i profili di studiosi ebrei del mondo classico, quali Bernays, Bickerman, Finley, accanto a quelli di eminenti protagonisti del mondo ebraico contemporaneo, come Strauss, Benjamin e Scholem, allo stesso modo si arricchiscono di significati nell'accostamento con riflessoni sugli ebrei italiani o sull'interpretazione weberiana del giudaismo.Questa raccolta di saggi - scritti fra il 1931 e il 1986 - dimostra come l'esperienza etica del giudaismo, venata di influssi mazziniani e socialisti, ricevuta in dono per nascita ed educazione, ben presto sia divenuta per Momigliano dovere consapevole e amato, fierezza di appartenere a una grande tradizione intellettuale, fonte feconda di domande sul passato, fino a costituire, forse, l'ispirazione più autentica del suo operare.