Suzanna Andler
'Suzanna Andler ha una quarantina d'anni. E' vestita con sobria eleganza. Slanciata. Bruna. Sguardo triste. Un'aria vagamente creola. Misuarata nei gesti, dolce, leggermente estenuata. Femminile, d'una femminilità troppo accentuata forse per i giorni nostri".Così, nella limpida traduzione di Natalia Ginzburg, Marguerite Duras descrive il suo personaggio, coinvolto in un 'triangolo' amoroso che si ritrova in una triste Saint-Tropez invernale. Il luogo dell'azione è la sala di soggiorno d'una grande villa che verrà presa in affitto per l'estate. Lì vengono dipanati i nodi della relazione: le bugie, le falsità, le finzioni, le continue simulazioni sulle quali sono, per così dire, saldamente costruiti i rapporti tra i personaggi. E' il dramma della menzogna che soffoca l'amore sino a ucciderlo. Come suggerisce Guido Davico Bonino nella sua nota introduttiva, ciò che rende Suzanna un personaggio profondamente inquieto è 'l'essere una specie di martire-vittima della dissoluzione costante... Suzanna mente di continuo, persino nei dettagli più insignificanti, nei particolari più banali: tallonata da quelle didascalie impietose della Duras, che la costruisce come personaggio standone al di fuori, con la crudezza fredda dell'entomologo che fissa l'insetto sotto la lente'.
Momentaneamente non ordinabile