Pantomima per un'altra volta

Pantomima per un'altra volta

Féerie pour une autre fois è il libro con cui Céline tenta di riprendere un posto nelle patrie lettere. E lo fa a suo modo, cioè attaccando tutto e tutti, cercando una resa dei conti, scagliando il suo rancore contro persecutori veri e presunti, sfrenando la sua vocazione di vittimista. Eppure sembra trovarsi a suo agio in quel clima di scontro totale: "E' l'odio che mi tiene sul flutto!" All'apertura del libro siamo a Parigi nel 1944, poco prima che Céline, inseguito dalle minacce di Radio Londra, decida la fuga in Danimarca, attraverso la Germania. Nel suo appartamento al settimo piano di Rue Girardon, a Montmartre, da cui crede di controllare i movimenti di spie e nemici, Céline riceve una visita interessata, quella di una vecchia amica che si guarda intorno con l'aria di chi già pregusta la ormai prossima presa di possesso di quelle stanze. Il racconto deflagra rapidamente, diventa pura invettiva, accumula sulla pagina, come stravolti da un vortice ciclonico, i detriti di un'intera vita: l'infanzia al Passage Choiseul con la madre merlettaia, le sfilate con i Corazzieri, le ferite riportate in guerra, l'Africa, la medicina degli ambulatori di periferia, "la piccola religione della danza", le sofferenze danesi, le supposte persecuzioni dei giudici e dei "patrioti" che gli devastano l'appartamento, distruggendo sette manoscritti. Un ribollente inferno di voci, di urli, di rumori primordiali, contro cui si batte, unico campione di un'umanità non degradata, la moglie Arlette-Lilì.
Prodotto fuori catalogo

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