La strada delle Fiandre
I temi cari a Claude Simon sono la Storia, il Tempo, la Memoria. Il passato sfugge di continuo, perché è cancellato dal presente, e perchè è impossibile ricostruirlo per quello che veramente era. La memoria, infatti, è un filtro imprevedibile e arbitrario, che trattiene e restituisce quel che le aggrada, che distorce l'accaduto in una sorta di libera interpretazione, quasi di invenzione romanzesca. La memoria restituisce sì avvenimenti e immagini, ma non nell'ordine in cui li abbiamo vissuti, perchè il suo tempo non è quello lineare degli orologi.Interessato alla pittura e alla fotografia, Simon ha sempre dedicato un'attenzione speciale ai problemi della percezione. Nei suoi libri non si troverà una dimostrazione o un messaggio, una psicologia o una sociologia, ma un flusso di immagini e di sensazioni, in aperta continuità con le grandi ricerche novecentesche di Proust, Joyce, Faulkner.Georges presta servizio in un reggimento di dragoni sotto gli ordini del capitano de Reixach, un aristocratico, cugino di sua madre. Dopo la disfatta del maggio '40, nella quale il suo reggimento è stato annientato e de Reixach ucciso, Georges e il compagno d'armi Blum si ritrovano in un campo di prigionia in compagnia di Iglesia, attendente del capitano caduto. Iglesia era stato fantino della scuderia di de Reixach, e i tre prigionieri, come già altre volte d'inverno nelle umide baracche militari, o cavalcando fianco a fianco nelle lunghe tappe notturne, cercano di ricostruire frammento per frammento la storia (o la leggenda) di de Reixach, di sua moglie Corinne e di tutte le figure di quell'antica famiglia, con le loro ambizioni e le loro sconfitte. A guerra finita, Georges ha un rapido incontro con Corinne e in esso si consuma l'emblematico naufragio di questa ricerca.
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