Albergo Italia
Com'è questo Albergo Italia? "Un albergo del malessere - risponde Guido Ceronetti, - del fastidio e dell'insonnia. Qua e là, sempre di più, dell'ansia, della paura. Ma ha il fascino dei grandi alberghi declassati, con le lapidi che ricordano i soggiorni degli Imperatori e dei musicisti; e poi è il mio..."Tutti frequentano frenetici l'Estero; i più dei miei viaggi li faccio su e giù per questo albergo dove compensi al malessere e alla vergogna sono una quantità di angoli immaginari, tante stanze non occupate e senza numero sulla porta (prive anche di porta, di pavimento), le Sale di Scrittura dove agonizzano i fermacarte sotto l'applique impolverata, i bagni dove la bianca vasca è grande e fuggitiva come Moby Dick. Anche nella riservata Camera-Me-Stesso ritrovo una montagnesca pace, costantemente intrattenuto da Ombre, mentre se cambiassi albergo non scamperei all'angoscia, la solitudine mi annegherebbe. Ma, nelle camere occupate, non immaginarie, lo strepito triviale è così forte da insanguinare i muri".Il volume parla dei soggiorni di Ceronetti all'Albergo Italia tra il 1980 e il 1985, con incursioni nell'amato Ottocento e in altre epoche reggimentali.
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