Il testimone secondario. Saggi e interventi sulla cultura del Novecento
Cesare Cases invidia i supertestimoni che sanno sempre tutto, si trovano dappertutto al momento giusto, hanno letto il libro prima ancora che esca, ma è conscio di non poterli emulare. Appartiene a un'altra categoria, quella dei testimoni secondari, curiosi ma svogliati, che si trovavano sul posto solo perché passavano per caso o perché qualcuno li aveva indotti a recarsi colà o perché li spingeva un impulso irresistibile di entusiasmo o d'indignazione. Insomma, non hanno potuto fare a meno di vedere e riferire, altrimenti sarebbero rimasti a casa a leggere i classici e a spiegare l'abbecedario ai bambini. Ma proprio perché non sono testimoni per vocazione, forse riflettono meglio sul poco che hanno visto e si azzardano a tracciare sintesi magari approssimative senza aspettare di avere tanti punti di riferimento da far perdere la strada, se non a se stessi, agli altri.In questa scelta di saggi e interventi di Cases nell'arco di tre decenni (con esclusione di quelli direttamente polemici e di quelli germanistici) si troveranno perciò più introduzioni, articoli, ricordi, risposte a questionari, contributi occasionali che non saggi autonomi veri e propri. Ciò non significa che questi testi siano meno interessanti, anzi l'immediatezza dello stimolo e il desiderio di ampliare l'orizzonte dà loro più calore e capacità di convinzione di parecchie monografie. E sempre, che si tratti di filosofi o di scrittori, di ritratti di amici o di interventi politici, è in primo piano l'interrogazione sui problemi e le aporie del nostro tempo.
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