Un riflesso dell'altro. Lettere 1929-1931
Questo quarto volume delle "Lettere" comprende tre anni molto intensi della vita di Virginia Woolf, dal 1929 al 1931. Sullo sfondo ci sono sempre figure ben note ai lettori, ai quali quelle di Vita Sackville-West e di Vanessa Bell, ma alla ribalta salgono con prepotenza una donna, Ethel Smyth, e un libro, Le onde, che forse è il più ambizioso e sofferto di Virginia. La Smyth è una compositrice sui settant'anni, una personalità forte, che si appassiona alla lettura di Una stanza tutta per sé, e finisce per travolgere Virginia con la sua ammirazione possessiva. Nasce un'amicizia cui non mancheranno i contrasti e i litigi. Eppure è con Ethel che Virginia si abbandona alle confessioni più intime, è con lei che accetta di parlare di argomenti che la coinvolgono profondamente: gli attacchi della malattia mentale e le relative conseguenze sul mestiere di scrivere, i pensieri sul suicidio, le idee sulla sessualità. Il tono resta tuttavia sempre brillante e ironico, e non mancano gli intermezzi divertenti, come quando Virginia racconta i suoi viaggi, i pettegolezzi sui "bloomsburiani" (Keynes in testa) e le scene di vita familiare (i rapporti con la suocera, e con la tribù dei molti fratelli del marito Leonard). Quanto a Le onde, la prima idea del libro nasce proprio da una descrizione di una lettera di Vanessa. Virginia ne rimane affascinata, e si impegna in un lavoro che avanza a fatica fra ripensamenti e correzioni: "Penso che la difficoltà sia che scrivo seguendo un ritmo e non una trama... E così, sebbene l'elemento ritmico mi sia più naturale che non quello narrativo, questo è completamente in antitesi con la tradizione della narrativa e tutto il tempo sono alla ricerca di qualche corda da gettare al lettore."
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