Il bacio della donna ragno
Nella cella d'una prigione di Buenos Aires si trovano a dover convivere un omosessuale incarcerato per corruzione di minorenni e un giovane militante rivoluzionario. Accomunati dallo stesso destino Molina, dolce e sognante, racconta allo scontroso Valentin, intransigente e fermo sulle proprie idee, le trame kitsch di vecchie pellicole holliwoodiane. Amori sconsolati, fanciulle e bruti, biondi nazisti, sullo sfondo di boleri, maggiordomi, lustrini... Quelle storie diventano "la storia" del libro di Puig, le vicende minime e reali della prigionia si cofondono con quelle grandiose ed evanescenti dei film raccontati: a poco a poco cade il muro di incomunicabilità tra i due giovani e vince la reciproca comprensione, la solidarietà e anche l'amore. Puig rasforma il dramma esistenziale e politico di due uomini opposti in un epos irresistibile, a volte ironico, a volte patetico, confermando le sue eccezionali doti di narratore autentico.
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