Suburbio e fuga
Uno dei più famosi e divertenti romanzi di Raymond Queneau. Prende le mosse da un sobborgo della banlieue parigina, Rueil-Malmaison, un mondo a metà strada (ancora negli anni tra le due guerre) tra il tedio della provincie e le angosce della metropoli. "Suburbio e fuga" è il romanzo del posto che ha il cinema nell'immaginazione dell'uomo contemporaneo. I piani tra cui la narrazione oscilla, più che vita e sogno sono vita, sogno e cinema, e i confini più incerti, lì in mezzo, sono quelli della vita. Ma la vita vissuta ha il difetto di appiattire tutto nel suo spessore opaco e meschino; ciò che era esaltante nella fantasticheria, a viverlo ci trascina già per spirali depressive.E' scendendo nel fondo del non-essere che Jacques riesce a passare dall'altra parte: dall'altra parte dello schermo. Prima sarà un'oscura comparsa; il cinema si capovolge da mito dell'eroe a esperienza di anonimato. Un seguito di umili multiformi incarnazioni prepara l'assunzione alla gloria eroica: diventerà James Charity, il divo dei film western. Ma è ancora un'identificazione col nulla, una figura vuota, non riconosciuta nella sua essenza nemmeno a Rueil, un'ombra che servirà a far sognare altri ragazzi suburbani, a perpetuare le fughe nel non-essere. Il film che racconta la vita del divo, in cui si vede il ragazzo di Rueil alzarsi dalla platea per entrare nello schermo, riassume il percorso del romanzo, dal cinema visto per sognare di vivere al cinema vissuto per sognare d'esser visto. (Italo Calvino)
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