Infanzia berlinese

Infanzia berlinese

Un'ideale scenografia dell'infanzia: la visita la giardino zoologico e lo stupore del primo telefono, la caccia alle farfalle e un furto notturno nella dispensa di casa, i ricordi di scuola e i primi giochi con le parole e con i colori, i libri della biblioteca scolastica, il nuovo scrittoio, e lo sguardo inquietante de L'omino con la gobba che possiede le immagini di "noi tutti"...Walter Benjamin, nato a Berlino nel 1892, vi rimase fino all'emigrazione. Nessuno forse ne conosceva così a fondo i quartieri, i luoghi e le strade come questo ragazzo, discendente di famiglia ebraica berlinese.L'Infanzia berlinese è stata scritta all'inizio degli anni trenta. Rientra nel ciclo di quella storia delle origini dell'epoca moderna attraverso le capitali d'Europa, cui Benjamin si dedicò negli ultimi quindici anni della sua vita.Le immagini che Benjamin ricompone non sono né idilliache né contemplative. Su di loro si stende l'ombra del nazismo. In chiave fantastica esse ne associano l'orrore a ciò che è da tempo accaduto. L'intellettuale borghese, di fronte alla dissoluzione del proprio passato, prende consapevolezza di se stesso come parvenza.
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