La lunga rivoluzione
Nessun giornalista e scrittore ha mai vissuto il singolare privilegio di Edgar Snow: di essere, lui americano e genericamente democratico, l'unico a poter avvicinare i massimi dirigenti cinesi e ad allacciare con loro un rapporto che si è consolidato costantemente su un arco di quarant'anni, da quando essi rappresentavano ancora soltanto la speranza della nuova Cina a quando, concluso il processo iniziato con la Lunga Marcia, avviavano quello della Lunga rivoluzione. Questo libro, che esce postumo, indica a quale livello questo rapporto sia stato mantenuto: Mao Tse-tung e Chu En-lai (singolare circostanza: mai Liu Shao-ch'i, mai Lin Piao) vi dànno, nelle piu complete e attendibili conversazioniinterviste loro attribuibili, un quadro della situazione pre e post-rivoluzione culturale che esce dagli schemi comunemente accettati, fornendo materia di riflessione su argomenti scottanti quali i rapporti con l'Unione Sovietica, il «culto della personalità», il posto ed il ruolo della Cina nel mondo, le prospettive avvenire. Compreso, va aggiunto, il problema dei rapporti con gli Stati Uniti, sullo sfondo di una guerra, come quella del Vietnam, che si svolgeva alle porte stesse della Cina. Insieme, Snow descrive in rapidi «réportages» la vita dei cinesi negli ospedali, nelle comuni, nelle scuole, nello stile asciutto del migliore giornalismo americano, e col vantaggio di una possibilità di confronto con la realtà di dieci, di venti, di trent'anni prima, che sfugge invece a qualunque altro osservatore, per quanto avvertito. La lunga rivoluzione è dunque un documento di prima importanza per capire la Cina di ieri e la Cina di oggi, uno strumento indispensabile di conoscenza.
Momentaneamente non ordinabile