Le mille e una notte
Scriveva Cesare Pavese nel 1948, presentando la prima edizione dell'opera: «Il fascino di questa grande commedia umana e fiabesca, che trasporta il lettore in mezzo a un gusto, un costume, una società e una natura stranamente esotica e insieme raffinata, che passa con agilità dal realismo piú furbesco allo stilismo piú ricamato e sognante, questo fascino impalpabile e onnipresente come un profumo, sarà sentito come un soffio di salute e di umanità dai lettori italiani». Gli fece eco Dino Buzzati: «Questa è la Bibbia della favola, la miniera per secoli impunemente saccheggiata. I personaggi alquanto convenzionali delle "riduzioni per l'infanzia" qui si presentano alla fine in carne e ossa, tipici, agitati da sentimenti che sono pure i nostri. È un monumento senza età e indiscutibile come le montagne».
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