Rem Koolhaas. L’architettura al di là del bene e del male
Con queste parole la giuria del Pritzker Architecture Prize, nell’anno 2000, lo ha insignito del prestigioso premio. Prima di allora, Koolhaas aveva scritto un «instant classic» come “Delirious New York”, realizzato capolavori come Villa dall’Ava a St. Cloud e Maison Lemoine a Bordeaux e reinventato il «genere» della monografia dedicata alle opere di un architetto con “S, M, L, XL”. Dopo di allora, ha rivoluzionato il modo di concepire un moderno studio di architettura, affiancando a Office for Metropolitan Architecture il comparto AMO, che estende il proprio campo d’indagine oltre l’ambito architettonico, e con essi ha dato vita a ulteriori progetti, mostre e ricerche spesso fondamentali. Ma soprattutto ha elaborato un «sistema» di pensiero sulla realtà che va considerato il prodotto più rilevante, in ambito architettonico e urbano, dell’ultimo quarto del XX secolo e dei primi decenni del XXI, e un lascito imprescindibile per il futuro.