La figlia unica
Yehoshua ci conduce con brio e freschezza a una protagonista e a un luogo insoliti per la sua produzione letteraria. E come sempre, le sue parole sono le chiavi giuste per spalancare le gabbie dell’identità e dell’appartenenza. Una città del Nord Italia durante le feste di fine anno a cavallo del millennio, Rachele Luzzatto, figlia unica di una facoltosa famiglia ebraica è piuttosto confusa riguardo alla propria identità. Da un lato, per prepararsi alla cerimonia del suo Bat Mitzvah, deve impegnarsi nello studio della lingua ebraica, delle preghiere e dei precetti. Dall'altro, i suoi insegnanti la reputano adatta a interpretare il ruolo della Vergine Maria nella recita di Natale. A Rachele piacerebbe farlo, peccato che il padre la pensi diversamente. Quando però, in quegli stessi giorni di festa e confusione, proprio al padre viene diagnosticata una grave malattia, le inquietudini e le domande di Rachele diventano gli universali interrogativi di ogni essere umano di fronte al mistero.