In un mondo sempre più piccolo. Le correnti transnazionali dal 1870 al 1945

In un mondo sempre più piccolo. Le correnti transnazionali dal 1870 al 1945

Ben prima che la globalizzazione si imponesse come concetto comune presente in ogni discorso economico e politico contemporaneo, il mondo tra fine Ottocento e Novecento era già avvolto da un fitto tessuto di scambi sociali e culturali. In un mondo sempre piú piccolo ricostruisce il ruolo delle istanze globali alla base di istituzioni regolatrici, dalla Società delle Nazioni al Comitato olimpico internazionale, all'Universal Postal Union, e mette a fuoco la dimensione transnazionale caratteristica delle reti sociali di classe, etniche, di genere, religiose, delle grandi manifestazioni espositive (le fiere mondiali, i musei), delle élite professionali di ingegneri, medici, scienziati sociali, urbanisti, dei mass media e delle culture del consumo. Queste correnti determinarono una modernità che sovrapponeva alla fede nella razionalità della scienza e della tecnologia l'attrazione emotiva dell'industria dello spettacolo. In un'epoca di nazionalismi e imperialismi, proprio questa polarità accompagnò ambizioni di espansione territoriale; inaugurando un mondo nuovo, in cui le tecnologie a diffusione mondiale (telegrafo, ferrovie, navi veloci, radio, aviazione, fotografia, cinema...) estesero il loro raggio d'azione, dando il via a una serie di rapidi e drastici cambiamenti.
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