Sulle origini della vita, del significato e dell'universo. Il quadro d'insieme
Dove siamo? E perché siamo proprio qui? Le nostre credenze, speranze e sogni hanno qualche significato là fuori nel vuoto? Il pensiero e le intenzioni degli uomini potranno mai accordarsi con una visione scientifica del mondo?«Un libro che tutti dovrebbero leggere» – Carlo RovelliSean Carroll è considerato uno dei piú importanti fisici teorici della sua generazione, in grado di affrontare la questione del bosone di Higgs e delle dimensioni alternative dell'universo insieme ai problemi fondamentali dell'esistenza dell'uomo. In questo libro mette a frutto i suoi studi scientifici per confrontarsi con il mondo della conoscenza, le leggi della natura e le domande piú profonde sulla vita, la morte e il nostro posto all'interno del tutto. Attraverso brevi capitoli, ricchi di sorprendenti aneddoti storici, episodi personali e rigorose spiegazioni, scopriamo le differenze e le relazioni tra diversi mondi: quantistico, cosmico e umano. Quella di Carroll è una visione scientifica dell'universo senza precedenti, dove la meccanica quantistica e la relatività generale incrociano filosofia ed esperienze quotidiane e che, muovendosi dal big bang al significato dell'esistenza, ambisce a restituire una spiegazione complessiva della realtà. Un tour de force da affiancare alle opere di Stephen Hawking, Carl Sagan, Daniel Dennett ed Edward O. Wilson.«Qui mi pongo due obiettivi. Uno è di spiegare la storia del nostro universo e perché pensiamo che sia cosí: il quadro d'insieme come lo comprendiamo attualmente. È una visione fantastica. Noi esseri umani siamo ammassi di fango organizzato, che attraverso il funzionamento impersonale delle leggi della natura hanno sviluppato la capacità di contemplare, amare e affrontare la formidabile complessità del mondo che ci circonda. Per capire noi stessi, dobbiamo capire di che cosa siamo fatti, il che significa che dobbiamo scavare a fondo nel regno delle particelle, delle forze e dei fenomeni quantistici, per non parlare dell'incredibile varietà di modi in cui questi pezzi microscopici possono unirsi a formare sistemi organizzati capaci di sentire e pensare. L'altro obiettivo è offrire un po' di terapia esistenziale. La mia tesi è che, sebbene facciamo parte di un universo che funziona secondo leggi impersonali soggiacenti, abbiamo comunque importanza. Non si tratta di un quesito scientifico: non esistono dati ottenibili con opportuni esperimenti che possano misurare il grado in cui una vita ha importanza. È un vero e proprio problema filosofico, che richiede di lasciarci alle spalle il modo in cui pensiamo alle nostre vite e al loro significato da migliaia di anni.»