Tra donne sole
Quando da Roma Clelia torna in una Torino ancora ingombra di macerie, si trova immersa in uno straniamento tale che le permette di vedere e giudicare l'irrequieta borghesia dell'immediato dopoguerra, gli intellettuali snob, le ragazze un po' disperate e un po' frivole, con uno sguardo piú aperto ma forse anche piú cinico. «Pettegolezzo e suicidio. Sono gli estremi tra cui si muove "Tra donne sole"... un romanzo sull'incomunicabilità, sull'impossibilità di vivere» – Nicola Lagioia Emancipata, disillusa, intelligente, Clelia, il personaggio che dice «io», è una donna che vive orgogliosamente del proprio lavoro in una ruvida e scontrosa solitudine. Quando da Roma torna a Torino, dove era nata, per allestire, nella città ancora ingombra di macerie, un atelier di moda, si trova immersa in uno straniamento tale che le permette di vedere e giudicare l'irrequieta borghesia dell'immediato dopoguerra, gli intellettuali snob, le ragazze un po' disperate e un po' frivole, con uno sguardo piú aperto ma forse anche piú cinico. Pavese pubblicò Tra donne sole con altri due romanzi brevi, Il diavolo sulle colline e La bella estate, in un volume che ne segnò la consacrazione critica, sancita anche dal Premio Strega del 1950. Con la sceneggiatura del film Le amiche di Michelangelo Antonioni; le lettere di Calvino e di Pavese; una nota di Ernesto Ferrero; la cronologia della vita e delle opere. Introduzione a cura di Nicola Lagioia.
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