Piazza Fontana. 12 dicembre 1969: il giorno dell'innocenza perduta
Venerdì 12 dicembre 1969: a Milano scoppia una bomba alla Banca Nazionale dell'Agricoltura. Diciassette morti e decine di feriti: una strage. È la fine di un sogno, quello nato nel '68. È il cruento avvio della strategia della tensione. Giorgio Boatti delinea con meticolosa attenzione una vicenda che cambia la storia del Paese: non solo una strage, ma una guerra combattuta in tempo di pace, sotterranea, condotta da un potere nascosto e brutale che non rispetta gli innocenti e - attraverso omertà e connivenze - impone di fatto l'impunità per gli esecutori di questa e delle successive azioni terroristiche. Indagine giudiziaria e ricerca storica, Piazza Fontana ripercorre tutte le fasi della vicenda, dalle prime accuse all'anarchico Pietro Valpreda alla misteriosa morte di Giuseppe Pinelli, ai collegamenti tra la cellula neonazista padovana di Preda e Ventura e gli strateghi sponsorizzati dall'intelligence statunitense, alle miserabili faide tra gli stati maggiori dell'Esercito e della Difesa, fino ai contrastati passi dell'indagine che, dopo aver fatto degli anarchici il capro espiatorio, imbocca a Padova, a Treviso, a Milano la pista nera sfociando a Catanzaro nel primo di molti processi, dove i volti di pietra del potere politico frappongono oblio e amnesie a un passato che li assedia. Pubblicato nel 1993, il volume viene ora riproposto in una edizione aggiornata sino agli ultimi sviluppi e alla chiusura definitiva della vicenda giudiziaria.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa