Pietre, piume e insetti. L'arte di raccontare la natura
Osservare la natura è un'arte? Forse sì. Di certo richiede tempo, e molta dedizione. Occorre una guida esperta che ci permetta di distinguere alberi, rocce e animali, ma soprattutto che ci racconti le loro storie: dalla caccia a insetti rari che sembrano gemme volanti all'incontro inatteso con un geco sul muro di casa, dalle spese e imprese folli degli appassionati di farfalle alle tragicomiche disavventure dei più grandi naturalisti. Vladimir Nabokov scrive: "Ho scoperto in natura i piaceri non utilitaristici che cercavo nell'arte. Erano entrambe una forma di magia, entrambe un gioco intricato di sortilegio e illusione". E la scoperta della natura come gioco è proprio uno dei fili che legano i testi di quest'antologia. L'esplorazione temeraria e trasgressiva sperimentata da bambino - catturare pericolosissimi ranci felloni, dissezionare la carcassa di una tartaruga di mare in veranda - contribuisce alla costruzione di una geografia interiore fatta di sentieri, luoghi preferiti e segreti: degli erbosi o boscosi "paesi delle meraviglie". Matteo Sturarti ha raccolto alcune tra le più belle pagine della letteratura mondiale in cui scienza e poesia parlano la stessa lingua. Un originale percorso che è anche un apprendistato, dove a fare da guida sono scrittori come Calvino, Hemingway, Junger, poeti come Sbarbaro, esploratori come Macfarlane e naturalisti come Durrell e Wilson.