Dove finisce Roma
Ida è una staffetta partigiana entrata nella Resistenza perché "non c'era nient'altro da fare". Il 28 maggio del '44, mentre Roma aspetta che gli americani arrivino a liberarla, Ida scappa fino alle porte della città per sfuggire ai fascisti. Si nasconde in una grotta umida e buia, dove da piccola giocava con la sua amica Rita. Sola, affamata e spaventata, ripercorre con voce quasi infantile, piena di candore e sensualità insieme, piena di odori colori scoperte, la sua vita da ragazzina in Sardegna, il rapporto con le sorelle e con i genitori, delusi dai suoi comportamenti istintivi giudicati sfrontati dal paese, e la partenza "col cuore litigato"; poi l'arrivo a Roma, la nuova casa in cui abitare con la sorella Agnese e col cognato, la scuola dove i compagni la chiamavano sardegnola, e una Roma che spesso "la sfiniva la schiacciava la vinceva". I ricordi si affollano di personaggi: un professore che trasmette l'amore per i libri e per primo fa sentire le farfalle nella pancia, l'adorata amica ebrea scomparsa, Micol, chissà se deportata, un partigiano che si rivela una spia, e soprattutto Antonio, uomo d'azione, di cui Ida è innamorata. Su tutti incombe una guerra che fino alla fine uccide giovani vite, raccontata da una prospettiva privata, e per questo più nuda e più vera.