La signora Dalloway
Clarissa Dalloway, una ricca signora londinese, esce a comprare i fiori per la festa che sta preparando. Passeggia per le strade di Londra, sfiorando la vita di tanti sconosciuti, tra cui Septimus Warren Smith, un reduce segnato dall'esperienza della guerra. Clarissa però non ha il fare allegro di chi si prepara a qualcosa di lieto: il suo incedere è incerto e continuamente ostacolato dai pensieri che le affollano la mente. Desideri, angosce e paure della solitudine, della morte ma anche della vita, quasi un presagio. Quella sera stessa, la sua festa verrà turbata, per un attimo, dalla notizia del suicidio di un giovane: si tratta di Septimus, un paziente del dottor Bradshaw. Per tutti la vita riprenderà a scorrere come se nulla fosse accaduto, ma non per Clarissa. Il monologare della "Signora Dalloway", simile a una melodia musicale, inaugura una forma del narrare resa perfettamente, in questa nuova traduzione, da una penna obbediente che ne rispetta le pause e le accelerazioni, le pieghe e le involuzioni. Il volume è completato da un'introduzione di Antonella Anedda, poeta e saggista.
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