Le difettose
Carla Pettini ha quarant'anni, un compagno perfetto, un buon mestiere e un certo fascino. Ma non un figlio. Dopo anni d'inutili tentativi, entra nel mondo della fecondazione assistita, in cui l'ossessione della maternità può affinarsi a tal punto da dare dipendenza. Tutte stanno in fila per eseguire, mese dopo mese, lo stesso rituale: gli ormoni, il pick-up, il transfer, l'attesa. Conoscono il proprio corpo e i suoi segnali con una precisione maniacale. Usano numeri che dicono tutto e un oscuro gergo da iniziate. Perché loro non aspettano un bambino, "fanno la cova", non rimangono incinte, "s'incicognano". Nelle sale ospedaliere o nelle chat, le donne "difettose" si parlano ("mangiar piadine serve: mia zia ci ha fatto otto figli!"), si sfogano, si danno conforto, mentre a forza di medicine si gonfiano come galline d'allevamento. Il chiacchiericcio di tante femmine vitali, folli e disperate ci restituisce una realtà complessa.