La genealogia della morale. Uno scritto polemico
La "Genealogia della morale", scritta e pubblicata nel 1887, si compone di tre saggi: nel primo Nietzsche tratta dell'origine e dell'essenza del Cristianesimo; nel secondo la coscienza è riconosciuta non come la voce di Dio nell'uomo, ma come l'istinto della crudeltà che si ripiega su se stesso poiché non ha potuto sfogarsi all'esterno. Nel terzo, il filosofo trova la spiegazione della potenza dell'ideale ascetico-religioso (che lui considera negativamente) nel fatto che questa forma di disciplina era l'unica, "fino a Zarathustra", che fosse offerta agli uomini. Inquietante, a tratti disturbante (essendo un'indagine sui fondamenti morali, questa è anche un'interrogazione del Male), vitalmente scandalosa, la "Genealogia" è tra i testi più celebri, letti e studiati di Nietzsche: qui si dispiega in tutta la sua potenza corrosiva il metodo "genealogico" - che tanto influenzerà il pensiero storiografico e delle scienze umane della seconda metà del Novecento autentico cardine di qualsiasi "scuola del sospetto".
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