Ejzenstejn. Il cinema, le arti, il montaggio
Leggi il primo capitolo Il libro presenta un percorso attraverso l'intera produzione teorica, cinematografica e grafica (quest'ultima fino ad oggi conosciuta solo in modo assai parziale) del regista sovietico. Ejzenstejn è considerato come fautore di una concezione "intermediale" del cinema, secondo cui determinati elementi di cinematograficità si sono manifestati e continuano a manifastarsi in diverse forme mediali nell'intera storia universale delle forme: non solo nelle forme tradizionalmente considerate "artistiche" (pittura, scultura, disegno, architettura, letteratura, musica, teatro), ma anche nelle forme del rito e dell'espressione gestuale, rendendo così necessaria un'estetica che sia anche in parte antropologia. Vi è poi l'Ejzenstejn teorico di una concezione del montaggio considerato non solo come procedimento compositivo fondamentale del cinema, ma anche come forma di conoscenza e di scrittura. Somaini presenta un Ejzenstejn diverso da quello conosciuto e sottolinea l'attualità dei suoi scritti, che vanno considerati come parte integrante di quell'ampia riflessione sull'arte che negli anni Venti e Trenta coinvolge figure come Warburg, Benjamin, Bloch e Malraux.
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