Ritratti di città. Dal Rinascimento al secolo XVIII
Negli studi di storia urbana degli ultimi decenni ha assunto un posto di rilievo sempre maggiore ed una sua autonomia il testo iconografico che documenta la morfologia del sito, la struttura urbanistica e l'architettura della città. Cesare De Seta dà ordine a una serie di argomenti che sono comuni all'iconografia urbana in età moderna, indipendentemente dai Paesi di cui le città sono parte. E nella seconda metà del XV secolo che si fonda un sapere topografico comune che si irradia da taluni centri e si diffonde, con maggiore o minore rapidità, per tutta l'Europa. A cominciare dall'Italia, vero baricentro delle ricerche del libro, luogo in cui nasce il "ritratto di città" e vengono definite le tipologie di rappresentazione. Alle città dipinte nelle sedi del potere succede, grazie alla rivoluzione della stampa, la diffusione dell'immagine di città nei "libri di città" e parallela scorre l'opera dei vedutisti: un proficuo gioco di scambi tra pittura e topografia che sarà interrotto dalla nascita della fotografia.