Guerra alle donne. Partigiane, vittime di stupro, «amanti del nemico» 1940-45

Guerra alle donne. Partigiane, vittime di stupro, «amanti del nemico» 1940-45

Nella guerra al nazismo e al fascismo di Salò si nasconde una "guerra privata" per l'emancipazione femminile, combattuta anzitutto contro il tradizionale ruolo di subalternità imposto alle donne dalla cultura e dalla società, non solo quella fascista. Per questa loro battaglia arriveranno a scontrarsi col pregiudizio morale di quei compagni di banda che mal sopportano la presenza femminile nelle formazioni partigiane. La loro guerra continuerà dopo la liberazione: molte rinunceranno per sempre all'esperienza del matrimonio o della maternità per dedicarsi alla militanza politica, o a causa delle torture subite nelle carceri fasciste durante la resistenza. A fronte di un piccolo ed elitario esercito di partigiane che sceglie consapevolmente la lotta antifascista e la resistenza armata, Ponzani riporta alla luce anche l'esperienza di quelle donne anonime, non colte, lontane dalla militanza politica: è la voce delle vittime della fame, dei bombardamenti e dei rastrellamenti.
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