Roadkill
Accanto a Mifti, sedicenne precoce, tossicomane e sessuomane, colta, ribelle e annoiata ma in perenne ricerca di amore, si muove il gruppo dei suoi coetanei, adolescenti nauseati dalla vita e dagli adulti, disperati e ribelli, ma senza alcun progetto dove esprimere la propria estraneità. E anzi convinti che proprio "quest'ammasso di spazzatura fatto di giornate senza senso, evasione scolastica, lenzuola impregnate di sudore, è stato il più bel periodo della vita". Ma la forza del libro è proprio in questa terribile ambiguità. Perché la schiettezza con cui Mifti e gli altri si autodistruggono finisce per avere una bellezza, una poesia, che forse ha a che vedere con la realtà.