Il cristianesimo primitivo
Il libro ricostruisce con chiarezza e semplicità, ma senza privarsi di avanzare alcune ipotesi interpretative originali, i molteplici aspetti, le innumerevoli dimensioni e filiere, i diversi portagonisti a partire dai quali il Cristianesimo, e poi l'istituzione ecclesiastica, hanno potuto formarsi. Freeman racconta come a partire da una originaria mancanza (il sepolcro di Gesù vuoto) un piccolo gruppo di ebrei abbia potuto creare un movimento destinato a conquistare il mondo e a soppiantare tutte le precedenti e/o coeve esperienze spirituali, religiose e fìlosofiche - dopo averne spesso incorporato alcuni aspetti - e che trovò una manifestazione altamente simbolica nella chiusura dellla scuola di Atene nel 529. L'autore passa in rassegna il processo di fabbricazione dei testi; il ruolo decisivo di Paolo di Tarso; la lotta accanita contro l'ebraismo per accreditarsi sola e vera religio; lo scontro con lo gnosticimo; le reazioni della cultura pagana; la sistematizzazione teologica culminante con l'opera di Agostino. Il cristianesimo non ha dato risposte alle speranze, alle attese e ai desideri degli uomini, ma ne ha creati di nuovi: ha prodotto un senso del divino che prima non esisteva e che ha plasmato in profondità l'identità dell'uomo occidentale.