Pittura, fotografia, film

Pittura, fotografia, film

Il libro fu pubblicato nel 1925, nella collana di testi pubblicati dal Bauhaus; due anni più tardi, l'autore curò una seconda versione del libro, ampliata e modificata. E su di essa che si basa questa edizione, che ne rispetta alla lettera l'impostazione grafica curata dall'autore stesso che, in campo tipografico, introdusse concezioni profondamente innovatrici che hanno influenzato il lavoro di molti grafici e designers. Oggetto del libro è la trattazione e l'analisi di tre media e delle relazioni che intercorrono tra loro. E tuttavia alla fotografia che Moholy-Nagy dedica le maggiori attenzioni, dandone un'interpretazione eversiva, per molti aspetti anticipatrice di significati che le sarebbero attribuiti in seguito. Oltre che un mezzo capace di liberare il pittore dalle pastoie dell'immaginazione naturalistica, lasciandolo cosi libero di creare pure composizioni di luce, colore e forma, la fotografia era per Moholy-Nagy uno strumento per scoprire la realtà, che all'apparecchio fotografico si rivela diversa da come si mostra all'occhio umano.
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