Le arti nel Settecento europeo
La cultura visiva del XVIII secolo è stata una realtà in movimento, variegata, tollerante, animata da una raffinata vis polemica e da un instancabile sperimentalismo che mal sopporta categorie periodizzanti ed etichette semplificatone. Questo volume vuole restituire la molteplicità dei luoghi, dei personaggi, dei problemi legati alla produzione artistica tra gli anni Quaranta del Settecento e quelli a cavallo della Rivoluzione francese. Intende dimostrare che l'età moderna segnata dall'emergere di una cultura laica si andò affermando sin dai primi decenni del XVIII secolo e coinvolse il mondo della cultura visiva in un generale processo di secolarizzazione. La grande pittura di storia, incarnazione del divino e della sacralità della monarchia perdette credito; ad essa si sovrappose un'arte aperta ai soggetti più disparati, un'arte indirizzata a stimolare la sensualità, a creare paradisi molto terrestri. Il lettore entra così in contatto con i luoghi e i protagonisti di quella conclamata "Repubblica delle arti e delle scienze" che unificò per la prima volta l'Europa degli intellettuali.
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