Il secco e l'umido. Una breve incursione in territorio fascista
"Il secco e l'umido" è interamente dedicato al fascista belga Leon Degrelle (1906-1994), volontario nel 1941 nella Wehrmacht, e due anni più tardi promosso sul campo nelle Waffen-SS, attivo sul fronte orientale nella legione "Wallonie". Leon Degrelle fu un uomo integrato perfettamente con il nazismo, un belga che fece carriera all'interno dell'esercito del Reich, morto a 88 anni in Spagna (dove si stabilì alla fine della guerra, accolto da Franco) e che non fu mai sfiorato dall'ombra del pentimento (nel libro ci sono foto che lo mostrano anziano in divisa da SS nel suo giardino a Malaga). Littell ritrova in lui la perfetta sintesi della mentalità fascista; lo descrive a partire da un suo libro di memorie dedicato agli anni della campagna di Russia, e alla luce dell'opera di Klaus Theweleit "Fantasie virili", un saggio che definisce la struttura mentale di una personalità fascista contrapponendo la metafora del secco - la corazza integra, forte e impenetrabile del soldato tedesco - alle forze liquide, vischiose e umide del nemico: il fango, la donna impura, il pantano della democrazia o la marea rossa del comunismo.
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