Spavento
Pagina dopo pagina, in un flusso ininterrotto, s'intrecciano le vite di due personaggi: quella dello scrittore che inventa la storia e quella dell'uomo che è al centro di quella storia: Pietro Tosca, sceneggiatore sessantottenne che sente che "sta cominciando la vecchiaia vera" e forse qualcosa di peggio. Lo avverte dalla "sindrome del corpo sfiduciato": negli occhi, nelle mani, nei piedi, nel cervello. E lo avverte soprattutto da un segno che ha la forza di una rivelazione: qualche goccia di sangue nell'urina. E così, prosaicamente e all'improvviso, che si annuncia la malattia vera. Mentre intorno a lui la vita scalcia, soprattutto nella piccola cerchia dei giovani pronti a rubarsi le idee a vicenda, a imporsi nel mondo con un'autentica e inguardabile furia di vita, Tosca forse sta per morire. Lo scrittore che sta scrivendo la storia di Tosca si ammala anche lui e viene ricoverato in ospedale per un'emorragia allo stomaco. Sdraiato nel suo letto continua a scrivere, e più scrive più sanguina. Le parole cominciano a sembrargli "lo strumentario di un gioco infantile, veramente stupido se a giocarlo è un uomo di 56 anni che in quel momento sta perdendo sangue". Presto il vero centro del libro diventa quel male reale, e controllare il colore delle feci una necessità quotidiana.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa