Grotteschi e arabeschi
Presentando quello tra i suoi libri dove maggiore e più riuscito è lo sforzo per una lingua autentica e originale - pur ispirandosi a Poe - lo stesso Trevisan ha scritto: "La mappa non è il territorio; e lo stesso è essenziale averne una: per quanto possa sembrare approssimativa e imprecisa, senza saremmo perduti. Prima di tutto Poe, in particolare i racconti, visto che è questa la misura che abbiamo scelto. Calarsi in quell'oscurità, no: nessuna oscurità, cioè luce, ed è una luce leggera, bianca, fredda... Una luce del nord, che non da requie. E quando gli occhi si chiudono, è solo per guardarsi dentro: tutta l'oscurità è lì, e con essa una nota grave, che non ci abbandona mai..."
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