In difesa del privato
Studioso della violenza, Sofsky si occupa in queste pagine di una forma più sottile di accanimento, quella dei sistemi di sorveglianza dell'epoca contemporanea: dalle telecamere per le strade o nei luoghi di lavoro, che sembrano promettere sicurezza, ai servizi informatici che garantiscono la nostra comodità , ai controlli delle nostre abitudini su internet o nelle e-mail. Il sociologo tedesco dimostra come una gran quantità del nostro "privato" sia già andata perduta, e non solo per colpa della tecnologia o dei timori per il terrorismo: buona parte di questa situazione è da attribuirsi a noi stessi, alla nostra indifferenza, alla voglia di apparire, al desiderio di stare al passo coi tempi. Sofsky parte dalla descrizione della vita quotidiana di un comune cittadino moderno e ottiene il ritratto di una persona che vive sotto un controllo quasi costante. In nome delle "facilitazioni", sta trionfando una sorta di vita uniforme che uccide la libertà dei cittadini.