Questo terribile intricato mondo. Racconti politici
"Questo libro nasce da un sentimento semplice. Dal vuoto che lascia il troppo pieno. Di politica parliamo tutti, in parlamento come nei bar, e viceversa. Ma lo spazio che riempiono le parole, immenso, è direttamente proporzionale al vuoto di senso che lasciano dietro di sé. Tanto che oggi è frequente vivere la politica come un territorio da cui tenersi lontani. Eppure non è sempre stato e non è sempre cosí. La politica, oltre che il principio della guerra con altri mezzi, è, soprattutto, il fare che ha per interesse la vita in comune. Senza retorica e senza la retorica del cinismo. Con questa idea, abbiamo provato allora ad affidare la politica a chi non ne fa in un modo o nell'altro una professione. Il linguaggio della letteratura, il suo sguardo che disloca, forse, avrebbe potuto mostrarci o farci recuperare un senso nascosto o perduto anche della politica. Forse, avrebbe potuto farci ricominciare a capire. Ne è venuto fuori il libro spietato e fantasioso che ora il lettore, cui spetta il giudizio ultimo, ha fra le mani. Ci sembra di poter dire, però, che di certo non troverà in questi racconti le formule che la politica sembrava dover necessariamente portare con sé. Infine va detto che il titolo del libro proviene da una frase contenuta in un ormai antico discorso di Enrico Berlinguer ". (Dalla Nota dell'editore) Quest'antologia di racconti inediti nasce da un desiderio: pensare alla politica come a un luogo che ci riguarda. E se di politica parlano tutti - giornalisti, comici, ognuno di noi al bar - in mezzo al frastuono possono rendersi udibili delle voci spiazzanti e imprevedibili, capaci di gettare a modo loro luci e ombre: le voci della letteratura, che da sempre racconta ostinatamente e prima di tutto una vita, un personaggio, una storia; e nello stare ancorata al suo scoglio prende il largo.
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