Mistero napoletano
Ermanno Rea conduce un'indagine in forma di diario sulla scomparsa, avvenuta in una Napoli ferita dalla guerra fredda, di Francesca, giornalista de "l'Unità". A spronarlo nell'inchiesta è stata la volontà ossessiva di ricostruire un periodo cruciale della sua esistenza. Il suo è un dolente tentativo di ristabilire la verità sulla morte di una donna che aveva il fascino romantico e fragile di chi vuol essere libero e sogna la redenzione del mondo. Rea ritrova le facce di un tempo, interroga i testimoni e recupera documenti sepolti da quasi mezzo secolo. Davanti a lui, e ai nostri occhi di lettori, sfilano giornalisti e politici, burocrati e colleghi di Francesca, che dipingono il quadro di una Napoli spaccata fra gli americani padroni assoluti del porto e un Pci arroccato su posizioni staliniste. Da storia privata l'indagine si fa a poco a poco storia collettiva di un'intera classe politica, di una generazione, delle sue speranze e dei suoi valori.
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