Tornare al nucleare? L'Italia, l'energia, l'ambiente
Non v'è dubbio che tra il lasciare il proprio figlio all'interno di una centrale nucleare e regalargli un motorino, la seconda scelta comporti rischi infinitamente superiori. Eppure regaliamo motorini ai nostri figli e scendiamo in piazza contro le centrali nucleari. È giustificata, a piú di vent'anni da Chernobyl, la paura dell'energia nucleare? Oppure la sfida energetica e ambientale di questo secolo dovrebbe convincerci ad utilizzarla per fronteggiare la domanda sempre crescente di energia e per ridurne l'impatto sull'ambiente? Il resto del mondo ha già fatto la propria scelta a favore dell'energia nucleare. Sarebbe del tutto ragionevole che anche l'Italia seguisse questa strada. Ma può un paese come il nostro, dove i rifiuti urbani diventano emergenza sociale e tecnologica, affrontare una sfida cosí complessa ? In realtà il rifiuto italiano del nucleare mette a nudo i difetti di un'intera classe dirigente che coltiva illusione, evita le alternative e continua a sognare un mondo che non esiste. Una leadership assente che continua a predicare bene e razzolare male, convincendosi di ciò che andrebbe fatto solo al prezzo di un continuo, irrimediabile ritardo.
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