La porta dell'acqua
Al centro del suo romanzo d'esordio, "La bicicletta" (1974), Rosetta Loy aveva messo gli adolescenti di una famiglia della ricca borghesia, negli anni della guerra e del dopoguerra. Questo secondo romanzo, che è del 1976, ci riporta più indietro, alle inquietudini della condizione infantile. La bambina che racconta è prigioniera di una gabbia rigida e sontuosa, che ha riti e formule ben precise: il risveglio, la scuola delle monache, le passeggiate, le lezioni di piano, una visita alla balia che è tornata in campagna. Quasi sempre assente la madre, ossessionata dalle malattie, la bambina dedica la sua attenzione ai personaggi minori della corte padronale, ingrandendo ogni minimo dettaglio.
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