La conquista della malaria. Una modernizzazione italiana 1900 - 1962
All'inizio del XX secolo, la malaria era il problema principale della sanità pubblica italiana. Era causa di scarsa produttività, povertà e arretratezza economica, e aveva inoltre bloccato l'alfabetizzazione, limitato la partecipazione politica e indebolito l'esercito. Questo libro racconta in che modo l'Italia divenne il principale centro mondiale per lo sviluppo della malariologia, primo paese a lanciare una campagna nazionale per debellare la malattia. L'autore segue gli avanzamenti iniziali, le battute d'arresto, e la vittoria finale contro la malattia avvenuta alla fine della Seconda guerra mondiale. La campagna contro la malaria ebbe un enorme impatto sulla società italiana. I crociati antimalarici compresero fin da subito che l'istruzione e il consolidamento dei diritti civili avrebbero potuto avere effetti molto benefici sulla salute. Anche per questo la mobilitazione contro la malaria rivestì un ruolo fondamentale nella promozione dei diritti delle donne, del movimento sindacale e dell'alfabetizzazione su larga scala. La conquista della malaria si intrecciò per questa via all'estensione delle libertà civili, alla diffusione dell'istruzione e al miglioramento più generale delle condizioni sanitarie della popolazione. Il volume tratta inoltre degli sforzi antimalaria del regime di Mussolini e rivela i particolari scioccanti, e inediti, del rilascio intenzionale da parte dell'esercito tedesco di larve di zanzare fra i civili italiani dell'Agro Pontino, per rallentare l'avanzata delle truppe alleate.