Commedia torinese
I tedeschi, i tedeschi colti, hanno un rapporto intenso con Torino, la città in cui visse e si smarrí Friedrich Nietzsche e in cui Cesare Pavese si suicidò. A Torino è vissuto e si è tolto la vita anche Rudolf, il protagonista di questo romanzo, docente universitario e acclamato scrittore, anzi forse il piú grande e piú famoso romanziere tedesco della contemporaneità. A gestirne il lascito viene designato il narratore, il suo migliore amico, compagno di lotte, di avventure, di vaneggiamenti sessantoteschi. M. si immerge nel mondo di Rudolf che, con suo grande stupore, gli appare subito molto diverso da come se l'era immaginato. Deve confrontarsi con ben tre "vedove", con un inestricabile groviglio di ambiguità, intrighi, menzogne, gelosie. E anche l'eredità spirituale si presenta in una luce diversa e non proprio limpida: i romanzi che gli hanno dato fama mondiale sono in gran parte un collage di citazioni tratte da opere altrui, e l'ultimo, ancora inedito, il suo "Faust", l'"opus magnum" che avrebbe dovuto palesare lo Spirito tedesco degli ultimi sessanta anni, alla fine non è che un grande abbaglio.Ambientato in una Torino perturbante, l'opera di Michael Kruger è un divertente ritratto del mondo della letteratura, uno sguardo affettuoso e malinconico sul Sessantotto, i cui protagonisti, in Germania come in Italia, hanno ormai raggiunto l'età in cui è necessario tirare le somme.
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