Che noia la poesia. Pronto soccorso per lettori stressati
È diffuso un luogo comune secondo cui la poesia sarebbe riservata agli addetti ai lavori e di cui la maggioranza delle persone non può capire niente. Non è vero. Nel cervello di ognuno di noi continua a ribollire una quantità di versi. Abbiamo in testa centinaia di canzonette, dai vecchi classici della canzone napoletana fino al rock, al reggae e agli ultimi successi delle hit parade... Tutte queste cose sono in versi. Versi che conosciamo benissimo, senza fatica, senza pensare che sono versi. Senza bisogno di commenti e di note. Senza lezioni e seminari. Soprattutto senza imposizioni... Come dicono gli autori di questo libro - scritto a quattro mani da un tedesco e un italiano -, la prima cosa da fare è perciò dimenticare quello che ci hanno fatto credere, quello che abbiamo imparato e disimparato a scuola. Dobbiamo ricominciare da capo: sentire il ritmo, la misura dei versi, la musica delle parole più comuni, il piacere delle parole più precise, collocate nel punto più giusto o più imprevisto... "Che noia la poesia" è un libro di tecnica poetica accessibile a tutti, un libro di giochi verbali e di metodi di composizione: canzoni, ballate, sonetti, inni ed epigrammi, esempi di poesia eccellente e di poesia pessima o ridicola. Si parla di rime e di strofe, occidentali e orientali, di versi regolari e di versi liberi, di testi carichi di pensiero e di testi inafferrabili e insensati. Ci fa vedere come funziona una poesia e perfino come si può scriverla. Il lettore troverà anche parecchi testi poetici di tutte le epoche: Catullo e Zanzotto, Shakespeare e Brecht, Leopardi e Sergio Tofano. In fondo la poesia dimostra che con la lingua si può fare di tutto, anche le acrobazie piú impensabili: dire moltissimo in due versi, dire quasi niente in molte strofe. Raccontare, dialogare, scherzare, arrabbiarsi, sognare, riflettere. La poesia è il genere letterario, la forma di scrittura piú elastica, economica e maneggevole. La maggior parte dei testi non occupa piú di una pagina. E gli strumenti di produzione sono i piú accessibili e semplici: con un foglio di carta e una penna si può scrivere "L'infinito", la piú irresistibile poesia d'amore, o il più feroce epigramma contro i potenti.
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