Il presepe popolare napoletano
Chi fra tutti coloro che ogni anno fanno il presepe, conosce la leggenda di santo Stefano che si trasformò da pietra in bambino proprio la notte di Natale? O quella dell'infelice fanciulla che vaga senza requie nei pressi di un ponte, tenendo con sé la testa tagliata dell'amato? Chi sa che le statuine dei Re Magi sui loro tre cavalli bianco, rosso e nero simboleggiano l'iter del sole dall'aurora alla sera, e che sui presepi piú antichi si collocava una figura femminile, la Re Mà gia, a rappresentare la luna?Per rispondere a tali domande Roberto De Simone ci racconta il presepe popolare degli artigiani napoletani, un presepe nato, cioè, come necessità espressiva di una comunità e che rispetto al più famoso presepe settecentesco evidenzia ancora, proprio nella sua tradizionale fattura, un sentimento di autentica religiosità . In un viaggio a più voci condotto nel cuore della tradizione, delle leggende popolari, dei giochi rituali e dei sogni, la penna musicale di De Simone, con il controcanto di 90 immagini tratte da un'antica smorfia settecentesca, risale fino alle origini precristiane del Natale. Una lettura che recupera il carattere notturno e infero del presepe e che racconta originali aspetti simbolici dei suoi personaggi. Storie e leggende favolose che vengono narrate, in parallelo, anche dalla viva voce di coloro che, ogni Natale, costruiscono, recitano, vivono il presepe.Nella seconda parte del libro, un altro viaggio attraverso testimonianze e interviste ci svela gli inattesi significati delle figurine presepiali. E dal momento che è difficile immaginare un Natale tradizionale senza tombole, gioco del Lotto, sogni e zampogne, chiudono il testo i 90 numeri della 'tombola parlata' estratti, descritti e mimati la sera di Natale, nonché le note di una Ninna Nanna dedicata a tutti gli zampognari defunti.
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